GIAHS Pantelleria: il blog per una candidatura condivisa.

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    Utilizzo questo spazio per condividere con voi il lavoro svolto negli ultimi anni per la presentazione della candidatura dell’isola di Pantelleria come sito Patrimonio Mondiale Rurale secondo lo schema dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) denominato GIAHS (Globally Important Agricultural Heritage Systems). Mi presento sono Camillo De Camillis, abito nella stupenda Monastero con mia moglie Karima e i nostri due piccoli quando il lavoro ce lo permette. Da quasi dieci anni supporto la FAO in qualita’ di consulente tecnico. Ultimamente mi occupo di metodologie per l’analisi della sostenibilita’ di azioni (politiche e investimenti) nei sistemi rurali e alimentari per lottare il degrado del suolo, i cambiamenti climatici, l’inquinamento, la deforestazione e la perdita di biodiversita’. Nelle pause contratto, contribuisco a coltivare bellezza curando un oliveto e una vigna di famiglia. Lo faccio perche’ mia nonna Lucia era una contadina e per me e’ stata un esempio di vita, una testimonianza di amore sincero per il prossimo, e voglio capire le fatiche e le difficolta’ degli agricoltori. Mi piace entrare nei campi, fare carotaggi, verificare la salute delle piante e tanto altro per capire i limiti e l’applicabilita’ dei documenti tecnici della FAO e della Commissione Europea. Non sono un consulente dal colletto bianco, ma dalle mani con i calli lasciati dal lavoro nei campi e nella manutenzione del dammuso. Nel 2017 ho conosciuto Antonio D’Ancona e, dopo tanti incontri con altri agricoltori e imprenditori, abbiamo poi sviluppato nel 2019 una proposta progettuale per il PSR Sicilia finalizzata alla candidatura di Pantelleria per il riconoscimento FAO GIAHS e per una trasformazione dei sistemi alimentari attraverso l’adozione dei principi dell’agricoltura, un partenariato multi-attore, una pianificazione dell’utilizzo del suolo attraverso delle analisi comparative di scenari di sviluppo rurale alternativi, un’etichetta ambientale basata sulla metodologia di product environmental footprint (PEF) della Commissione Europea e lo schema Made Green in Italy, e tante altre misure. Il progetto fu denominato Made Green in Pantelleria. La proposta progettuale supportata da piu’ di trenta aziende agricole e di trasformazione di Pantelleria fu accolta farevolmente dalla Regione Sicilia, ma non fu finanziata per carenza di fondi. Oltre a coinvolgere le aziende agricole dell’isola, cercai con Antonio di coinvolgere sia il Comune e sia il Parco Nazionale Isola di Pantelleria per fare squadra e trasformare l’isola in un modello di ricerca e sviluppo rurale da replicare in altre parti d’Italia e del mondo.

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